Garbatella pietra d’inciampo per Fortunata Perugia

Il sogno di Rina Perugia è ora realtà.

Giovanna Mirella Arcidiacono racconta

 

LE PIETRE D’INCIAMPO SONO UN PROGETTO ARTISTICO NATO NEL 1993 GRAZIE ALL’ARTISTA TEDESCO GUNTER DEMNIG PER RICORDARE DISCRETAMENTE E MANTENERE LA MEMORIA DIEI TANTI DEPORTATI NON TORNATI DAI CAMPI DI CONCENTRAMENTE , IN EUROPA NE SONO STATE INSTALLATE PIU’ DI 50MILA PIETRE IN EUROPA .

Ho conosciuto Rina il giorno 7 marzo 2020, Il giorno che il Municipio ha deposto la targa in marmo per ricordare il bombardamento del 7 marzo 1944 all’albergo bianco dove c’era anche la maternità ed infanzia alla Garbatella.

Quella maternità ed infanzia visitata da Gandy nel dicembre 1931, proprio li abitava Fortuna Perugia . Quel 7 marzo c'erano anche le suore Figlie della Carità che un tempo erano le responsabili della maternità ed infanzia . Rina che vedevo per la prima volta , mi disse: "Signora si prenda il mio numero e mi chiami le devo dire una cosa".

Così è nata la nostra amicizia, Rina mi parlò subito del suo sogno, quello di ricordare sua zia Fortunata con una pietra d’inciampo. Fortunata Perugia era stata deportata il 2 febbraio 1944 e non aveva fatto più ritorno. Da quel giorno le ho continuato a dire :

"vedrai che il Municipio esaudirà il tuo desiderio, lo hai detto al presidente Ciaccheri che ci ha assicurato che la pietra d’inciampo sarà messa a gennaio del prossimo anno"

Questa pietra d'inciampo è in qualche modo un messaggio "MAGICO" visto che il giorno dopo, l'8 marzo 2020 cioè il giorno dopo che è stato ricordato il bombardamento avvenuto alla Garbatella, tutto si è fermato. Tutto si è fermato a causa del covid19.Così con Rina sono iniziate le nostre lunghe telefonate, perché sarebbe stato più sicuro incontrarci con l’arrivo dell’estate come poi abbiamo fatto,    

Al telefono iniziamo a parlare di quel7 marzo 1944; praticamente un mese e cinque giorni dopo che Fortunata fu deportata e che poco prima fece fuggire il figlio dalla finestra, perché lui era l’obiettivo d al suo posto e venne presa lei.

La targa posizionata sul muro del palazzo a destra con una corona dall’alloro per non dimenticare era stata richiesta da un consigliere dell'opposizione e votata favorevolmente all'unanimità per ricordare le vittime di quel bombardamento.

Erano le 11,04 del 7 marzo 1944 e sul cielo della Garbatella e 36 B-26 Marauder scaricarono da 2.600 metri 179 bombe da 500libre. Alcuni di questi micidiali ordigni caddero a 300 metri circa ad ovest della stazione ferroviaria, proprio sull’Albergo bianco di piazza Biffi, il lotto 41, morirono mamme e bambini . Finito il lavoro rientrarono alla base di Villacidro alle 12,45. L’orologio dell’albergo rosso di fronte all’albergo bianco rimase fermo per moltissimi anni a testimoniare la tragedia dei quel giorno.

Rina ha 81 anni è donna saggia e lucidissima di mente, infatti mi narra anche che venne salvata da Don Bianchi della parrocchia di Santa Galla. Così contatto Gianfranco Compagno giornalista del Giornale del Lazio con il quale abbiamo iniziato da un po’ di tempo delle interviste storiche per il centenario della Garbatella. Compagno in occasione del 16 ottobre, qualche giorno prima fa a Rina una bella intervista sul terrazzo di quell’albergo bianco, l’intervista si può vedere su you tube sul canale di Fatagarbatella e sulla pagina face book del Giornale del Lazio .

Nonostante le problematiche per programmare eventi vista la situazione mondiale del covid 19, dal 7 marzo 2020 ci siamo incontrate con le dovute precauzioni presso la fontana Carlotta e presso l’antica trattoria dell’Ardito e così anche Rina entra a far parte di quel progetto dell’associazione del Tempo Ritrovato chiamato “Ponte di storie tra Garbatella, Tormarancio, San Paolo, Montagnola nel mondo”.

Volere è potere e in pochi mesi abbiamo preso appunti di storie vissute di famiglie della Garbatella che hanno aiutato la famiglia di Rina e non solo la sua in quel tempo tremendo e tragico della seconda guerra mondiale che narrerò in seguito.

RINA E' quell'ESEMPIO prezioso di una RIGENERAZIONE POSSIBILE infatti si è potuto notare proprio il 19 gennaio 2021 all’apposizione della pietra d’inciampo a piazza Eugenio Biffi come si è rivolta ai bambini della scuola media Moscati, che potete vedere sul canale you tube di Fatagarbatella   nella ripresa amatoriale . Erano presenti oltre a Rina anche le nipoti di Fortunata Marinella, Tiziana Ornella Perugia ed Enrica Volterra che hanno narrato i tristissimi momenti vissuti dalla povera Fortunata, prelevata anche se in quel momento era malata di polmonite e nello stesso giorno vennero presi anche gli altri due figli che si trovavano a Portico d’Ottavia Mario e Adrio Volterra .

 

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